Sclerosi multipla: ricoscere e trattare le ricadute Associazione Italiana Sclerosi Multipla
Questi eventi avversi possono essere curati tramite l’uso di NSAIDs o prednisone o l’interruzione della terapia con interferone. Nelle donne con età inferiore a 45 anni in menopausa precoce si può valutare terapia sostitutiva, che però non protegge completamente dalle fratture e quindi occorre comunque sottoporle a terapia anti-riassorbitiva. Nei maschi ipogonadici la terapia ormonale sostitutiva è da valutare in assenza di controindicazioni. In particolare, in un’indagine del 2021 sono stati confrontati i risultati di quasi 80 studi condotti tra il 1960 e il 2010. I ricercatori hanno trovato una correlazione tra il farmaco, se assunto per più di cinque anni e nel periodo precedente la prima gravidanza, e un aumento del rischio di cancro al seno. È stato calcolato in passato che, dopo aver preso la pillola combinata per cinque anni, le donne hanno un rischio di tumore della cervice quasi doppio rispetto a quello di chi non l’ha mai presa.
- È opportuno assumere dei contraccettivi per tutta la durata del trattamento e nei mesi successivi.
- El-Giamal et al. (43) hanno evidenziato in sette pazienti con BN l�efficacia della reboxetina nel ridurre la frequenza delle abbuffate e la frequenza degli episodi di vomito, nonché una diminuzione della sintomatologia depressiva.
- Deve esservi un intake di calcio mediante la dieta e un supplemento di vitamina D (30-40 ng/ml) dove necessario.
- Le persone più colpite dagli effetti collaterali di questo farmaco sono persone anziane che subiscono alti dosaggi e hanno diverse comorbidità (diabete mellito, insufficienza epatica e renale e ipotiroidismo).
- Gli steroidi possono essere somministrati anche attraverso il catetere venoso centrale che viene inserito sotto cute in una vena vicino alla clavicola.
E’ stato utilizzato anche in forme gravi di alopecia alla dose di 50 mg/kg/die in tre somministrazioni quotidiane ed uno studio in doppio cieco ha dimostrato la sua lieve superiorità rispetto al placebo. In contrasto alla maggior parte degli studi sui DCA, Laederach-Hofman et al. (84) hanno riportato che un breve trattamento con imipramina ha un beneficio persistente tra pazienti con DAI. Trentuno pazienti sono stati assegnati o all�imipramina (75 mg al giorno) o al placebo per 8 settimane in aggiunta al counselling dietetico bisettimanale. Dopo 8 settimane il farmaco è stato interrotto, ma i pazienti hanno continuato a ricevere un counselling dietetico per altri 6 mesi.
Gli ormoni nella pillola contraccettiva
In considerazione delle numerose sovrapposizioni che il DAI presenta con la BN, sia dal punto di vista comportamentale che psicologico, la maggior parte degli studi sulla terapia farmacologica del DAI si è concentrata sull�utilizzo degli SSRI di comprovata efficacia nella BN. Ferguson et al. (23) hanno dimostrato, inoltre, che gli SSRI non hanno alcun effetto sulle anoressiche gravemente sottopeso che hanno chiari sintomi di denutrizione. Ciò viene attribuito dagli autori alla carenza di triptofano e alla sregolazione degli steroidi gonadici che, a loro volta, regolano i recettori serotoninergici cerebrali. Il trattamento dell�AN presenta, pertanto, importanti difficoltà legate in parte all�atteggiamento di rigida negazione e manipolazione spesso assunto da queste pazienti, nonché alle complicanze mediche che il grave stato di denutrizione comporta. Anche a causa della limitata efficacia dei trattamenti esistenti, molte pazienti anoressiche vanno incontro ad una cronicizzazione della malattia e a frequenti ricadute.
- L’abuso di steroidi anabolizzanti è in continuo incremento negli ultimi 10 anni, in particolare tra i bodybuilders.
- Nei maschi ipogonadici la terapia ormonale sostitutiva è da valutare in assenza di controindicazioni.
- In generale, la CBT si è dimostrata più efficace del solo farmaco antidepressivo e la combinazione dei due è risultata comunque superiore al farmaco da solo.
- Questa serve a immettere nel sangue una quantità controllata di farmaci per un certo periodo di tempo.
- Queste somiglianze suggeriscono che una mancanza di zinco indotta dalla dieta potrebbe contribuire alla psicopatologia dell�AN, forse indicando un ruolo per una supplementazione con zinco.
L’uso prolungato di farmaci anti-infiammatori non steroidei come il diclofenac, l’ibuprofene, il naprossene e il piroxicam sembrerebbero (anche se c’è necessità di altri studi sull’argomento) essere un fattore di rischio per un più rapido peggioramento dell’osteoartrite di anca e di ginocchio (12). Il forte impatto che questa tipologia di farmaco ha sul sistema muscoloscheletrico ne ha relegato l’uso solo a serie patologie infettive dell’età pediatrica e adulta che non rispondono alle terapie conservative (11). Gli antibatterici chinolonici sono una tipologia di farmaco antibiotico che viene utilizzato per trattare serie infezioni pediatriche e dell’età adulta (6)(3). Esiste una correlazione tra antibatterici chinolonici (acido nalidixico) e fluorochinolonici e lesioni cartilaginee soprattutto nelle articolazioni sottoposte al carico corporeo. Secondo le linee guida, è fondamentale intervenire con una DXA (densitometria ossea computerizzata), che deve essere rivalutata ogni mesi. Deve esservi un intake di calcio mediante la dieta e un supplemento di vitamina D (30-40 ng/ml) dove necessario.
Leucemia linfatica acuta, ok Aifa alla rimborsabilità delle CAR-T brexu-cel per i pazienti adulti
In caso, invece, di adenoma o di cancro, il desametasone riduce la produzione di androgeni solo parzialmente o non la riduce affatto. L’associazione di queste modificazioni corporee rende al medico relativamente facile riconoscere una virilizzazione. Gli esami possono stabilire i livelli di androgeni nel sangue e, se questi sono alti, la probabilità che tali alterazioni provengano dagli organi sessuali o dalle ghiandole surrenali. I risultati, a breve termine e rispetto alla sola balneoterapia, possono essere migliorati quando alla terapia termale viene associata la fototerapia con raggi UVB a banda stretta. Sono una nuova classe di composti che hanno la caratteristica di essere assunti per via orale; garantiscono, inoltre, un’alternanza terapeutica ai pazienti che per vari motivi non possono utilizzare i farmaci biologici.
- A parità di risultato anticoagulante è pertanto consigliabile l’integrazione di vitamina K che non presenta questo tipo di effetti collaterali (50)(51).
- Nelle linee guida ASCO 2019, la salute dell’osso è stata considerata molto importante nel paziente metastatico lungosopravvivente, che in assenza di terapie protettive per l’osso possono avere conseguenze negative a lungo termine.
- Quest’ultima azione è legata al generale effetto catabolico degli ormoni steroidei atto a incentivare il catabolismo proteico, diminuendo la mineralizzazione ossea e stimolando la mobilizzazione degli acidi grassi e del glicerolo dai siti di deposito.
- Esiste una correlazione tra antibatterici chinolonici (acido nalidixico) e fluorochinolonici e lesioni cartilaginee soprattutto nelle articolazioni sottoposte al carico corporeo.
- Attualmente i farmaci che paiono dare migliori risultati sono gli SSRI, come d�altra parte anche i nuovi trial sull�olanzapina si stanno dimostrando incoraggianti e degni di nuovi approfondimenti.
Gli studi condotti sono principalmente di tipo farmacologico e risultano maggiormente focalizzati sull�utilizzo degli antidepressivi, in parte a causa della comorbilità di sintomi depressivi spesso osservata in pazienti con BN ed in parte a causa del successo di recenti trial sugli antidepressivi. Inoltre, sono stati compiuti trial su anticonvulsivanti, agonisti serotoninergici, antagonisti oppiacei e litio, sebbene spesso dimostrino una minore efficacia rispetto agli antidepressivi. Nuovi agenti che sembrano meritare ulteriori studi sono il topiramato (suggerito da un recente studio) e l�ondansetron (supportato da uno studio in doppio-cieco, placebo-controllato). Attualmente sono stati esaminati anche numerosi approcci di trattamento combinato con farmacoterapia e psicoterapia per la BN con risultati talora contradditori.
Terapie Biotecnologiche per la Psoriasi
Farmaci vasoattivi Oltre al Minoxidil sono stati utilizzati altri farmaci vasodilatatori, nella convinzione che il danno vascolare rientri nella patogenesi dell’alopecia areata. Sostanze rubefacenti come nicotinati, fenolo, canfora, capsico ed altre sono utilizzate da tempo, ma non esistono studi scientifici controllati. E’ interessante la segnalazione dell’utilità della pentossifillina, nei pazienti che presentano deficit emoreologici. Questi risultati rafforzano l’indicazione a iniziare al più presto il trattamento nei casi di diagnosi accertata di SM, in particolare se sono presenti fattori associati a una prognosi meno favorevole. Tuttavia, va nuovamente ricordato che il singolo individuo richiede un programma di trattamento personalizzato. L’impiego dei farmaci DMT non può essere generalizzato, infatti la loro prescrivibilità è regolata dal Servizio Sanitario Nazionale, nota 65 dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Terapia ormonale per il tumore della prostata
Nel tumore dell’utero, la terapia ormonale si prescrive solo quando la malattia colpisce l’endometrio, il rivestimento interno dell’organo, ma non quando riguarda il collo, cioè nel caso di tumore della cervice uterina. L’endometrio, infatti, come la ghiandola mammaria o l’ovaio, risponde ciclicamente all’azione degli ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone, che nella donna in età fertile fanno proliferare e maturare ogni mese questo tessuto per predisporlo a un’eventuale gravidanza. La terapia ormonale è in genere ben tollerata e provoca effetti collaterali gravi solo in rari casi. Tuttavia può comportare una serie di disturbi di entità variabile a seconda del tipo di composto.
USO DI STEROIDI, IMMUNOMODULATORI E INFLIXIMAB NELLE IBD
Studi su TCA hanno evidenziato che l�aggiunta dell�antidepressivo alla psicoterapia non riduce ulteriormente le abbuffate o le condotte di eliminazione, mentre questa combinazione migliora sintomi quali l�ansia, l�umore depresso e la restrizione dietetica (59) (61). Alcuni autori hanno, inoltre, confrontato l�associazione di un farmaco con la CBT o con una psicoterapia individuale di supporto, confrontando l�effetto della combinazione del farmaco con i due diversi tipi di psicoterapia (65). Anche in questo caso la dose giornaliera e la durata della terapia associata a fattori ambientali predisponente e a stili di vita erronei sono le variabili che accellerano maggiormente il problema in questione. Il 2-3% dei pazienti che svolgono una terapia a base di eparina per lungo termine va incontro a frattura vertebrale. A parità di risultato anticoagulante è pertanto consigliabile l’integrazione di vitamina K che non presenta questo tipo di effetti collaterali (50)(51). Il calo dei livelli di questi ormoni può provocare diversi disturbi, molto variabili da donna a donna per qualità e quantità.
Fondazione AIRC sta sostenendo diversi studi sull’utilizzo dell’ormonoterapia in diversi tipi di tumore dell’ovaio. Nelle donne con neoplasia mammaria con recettori ormonali positivi in fase avanzata, sulla base di recenti studi clinici, è indicata la terapia con inibitori dell’aromatasi assunti in associazione a nuove molecole chiamate inibitori delle cicline (palbociclib, ribociclib, abemaciclib). Questa associazione permette un potenziamento dell’efficacia della terapia ormonale e di ricorrere più tardi alla chemioterapia, in donne sia in menopausa sia in premenopausa. Già utilizzato con successo anche in patologie infiammatorie cutanee croniche e tumorali, si è pensato di utilizzarlo con le stesse modalità di trattamento in una patologia che essendo su base probabilmente autoimmune potrebbe esserne addirittura aggravata.
Gli antagonisti del GnRH inibiscono direttamente l’LHRH a livello ipofisario attraverso un meccanismo di tipo competitivo e bloccano la secrezione di LH e FSH senza determinare effetti agonisti, consentendo pertanto di evitare il fenomeno del flare-up. Il trattamento può iniziare prima, durante o dopo la radioterapia e prosegue per un periodo variabile da sei mesi a tre anni. Quando la malattia è troppo estesa Norditropin NordiLet 10mg/1.5ml (HGH) o diffusa per essere trattata efficacemente con l’intervento chirurgico o la radioterapia, e se sono presenti metastasi ai linfonodi o disseminate, la terapia ormonale rappresenta lo standard di riferimento. Nelle donne con neoplasia mammaria con recettori ormonali positivi in fase iniziale di malattia, operate, la terapia può essere associata a un inibitore dell’aromatasi o a tamoxifene per 5 anni.